Le proprietà nutritive del caffè

“NA TAZZULELLA E CAFE’ ” – Per citare il titolo di una famosa canzone, è quello che ci vuole per iniziare la giornata nel migliore dei modi!

E’ una di quelle bevande consumata in tutto il mondo: lungo, ristretto, macchiato, dolce, amaro, ecc… . Insomma quel bisogno di dare lo sprint giusto alla giornata è dato proprio dal caffè. Tutto ciò, grazie alle innumerevoli sostanze presenti.

Infatti, considerato un rito (soprattutto in Italia), è divenuto oggetto di molti studi volti a valutare benefici o rischi indotti dal suo consumo.

Composizione del caffè

La composizione del caffè dipende da vari fattori. La principale differenza è data dalla qualità dei chicchi (Arabica o Robusta), dai metodi di tostatura e di infusione.

Quello che ci viene subito in mente, quando si parla di caffè, è sicuramente la caffeina la cui quantità è differente tra la miscela Arabica e Robusta: la prima, infatti, ha un livello più basso di tale sostanza.

Oltre alla caffeina, sono presenti più di mille composti. Tra i componenti bioattivi: metilxantine (teobromina, teofillina, caffeina), polifenoli (acido clorogenico), diterpeni, flavonoidi, metaboliti secondari ecc…

Come già accennato, durante la tostatura vengono prodotti composti aggiuntivi come melanoidine e acrilammide. Inoltre, sono presenti molti altri micronutrienti come magnesio e potassio.

Proprietà nutritive

Ci sono risultati contrastanti riguardo gli effetti del caffè sulla nostra salute. Tuttavia, considerando un consumo moderato di 3-4 tazzine al giorno (in un soggetto adulto) per un quantitativo di 300-400 mg di caffeina non sono stati riscontrati particolari rischi.

La presenza di sostanze antiossidanti può sicuramente garantire effetti positivi a vari livelli nel nostro organismo. Gli antiossidanti, infatti, sono in grado di difendere le cellule dai danni dei radicali liberi.

Analizziamo, dunque, le proprietà nutritive principali.  Recenti studi suggeriscono che la consumazione di caffè potrebbe aiutare a prevenire parecchie patologie croniche, come il diabete mellito di tipo 2 o patologie epatiche. D’altra parte, non sono stati rilevati effetti particolarmente peggiorativi sul sistema cardiovascolare.

Un altro aspetto studiato è la proprietà neuro-protettiva del caffè e dei suoi componenti. In particolare, il suo consumo è stato associato alla riduzione del rischio del declino cognitivo e delle patologie neurodegenerative. Nella revisione, di riferimento, è stato visto che il caffè riduce il rischio di sviluppare demenza, ictus e malattia di Alzheimer, morbo di Parkinson o depressione (per i quali l’efficacia dipende anche da dosi più elevate). Tutto ciò è attribuibile, principalmente, alla caffeina che agisce a livello del sistema nervoso centrale. Naturalmente, la ricerca offrirà sicuramente nuovi spunti in futuro.

Altra considerazione riguarda il metabolismo: è stato riscontrato che la caffeina può stimolare il metabolismo basale, quindi potrebbe risultare utile nei percorsi di dimagrimento. Tuttavia, anche in questo caso dipende dalla dose assunta.

In conclusione

Ogni indicazione riportata deve essere considerata in maniera generale. I limiti di consumo riguardano soggetti con particolari patologie, donne in gravidanza o bambini.

Ad ogni modo, qualsiasi momento della giornata è quello giusto per consumare una profumata tazza di caffè in compagnia o in solitudine!!

L’ideale è gustarlo amaro, senza dolcificare per assaporare l’aroma tipica!

Link utili:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7478584/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28675917/

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